Negli ambienti di rete moderni, garantire una connessione VPN affidabile e performante è fondamentale, soprattutto quando il numero di dispositivi connessi cresce esponenzialmente. In questo articolo, analizziamo i motivi che ci hanno spinto a migrare il collegamento VPN da L2TP a OpenVPN, evidenziando le criticità riscontrate e illustrando la soluzione implementata per un passaggio trasparente e senza impatti per i clienti.
Le criticità di L2TP nelle installazioni on-premisesProblemi di caricoUno dei principali problemi riscontrati nelle installazioni on-premises riguardava il carico di lavoro. Su determinati processori, quando si superavano i 600 dispositivi connessi, il sistema subiva crash imprevisti. Questo limite di scalabilità, legato alla gestione intensiva delle connessioni tramite L2TP, evidenziava la necessità di adottare una soluzione VPN più performante, capace di gestire una mole maggiore di traffico e connessioni simultanee.
Limitazioni dovute al NATUn ulteriore ostacolo si è presentato nell'ambiente NAT, dove tutti i dispositivi connessi utilizzavano lo stesso indirizzo IP. In questo contesto, L2TP mostrava limiti significativi, impedendo a tutti i dispositivi di collegarsi correttamente. La gestione delle sessioni in presenza di NAT condiviso richiedeva una soluzione più flessibile e robusta, capace di garantire una corretta assegnazione e riconoscimento delle connessioni.
Perché OpenVPN?OpenVPN si è dimostrato una valida alternativa per superare le problematiche evidenziate. I principali vantaggi risiedono in:
- Scalabilità e robustezza: OpenVPN è progettato per gestire un elevato numero di connessioni simultanee, senza soffrire dei limiti hardware che hanno penalizzato L2TP.
- Gestione avanzata delle sessioni: La capacità di OpenVPN di operare in ambienti con NAT complessi permette una gestione più efficace delle sessioni, eliminando il problema dell'IP condiviso.
- Flessibilità operativa: Grazie a una configurazione più modulare e a un'ampia personalizzazione, OpenVPN consente di adattarsi rapidamente a diverse esigenze di rete, garantendo una maggiore affidabilità.
Gestione della ScalabilitàUn aspetto critico da considerare con OpenVPN è la sua architettura, che opera in modalità single core. Per superare questo limite, abbiamo adottato una strategia di scaling orizzontale che prevede l'implementazione di più istanze di OpenVPN.
In particolare, grazie all'utilizzo di IP Tables con il modulo statistics, siamo riusciti a distribuire le connessioni in maniera bilanciata tra le diverse istanze.
Questa soluzione ha permesso di:
- Bilanciare il carico: Distribuire in modo efficiente le connessioni, sfruttando appieno le risorse hardware disponibili.
- Migliorare le prestazioni: Garantire una gestione ottimale anche in presenza di un elevato numero di connessioni simultanee.
- Accrescere la resilienza: Assicurare che il fallimento di una singola istanza non comprometta l'intero servizio, mantenendo elevati standard di affidabilità.
La soluzione: uno script di migrazione dinamicaPer garantire una transizione senza interruzioni, abbiamo sviluppato uno script che gestisce il passaggio in maniera automatizzata, mantenendo invariati il sistema di gestione delle credenziali e l'integrazione con Radius. Ecco come funziona il processo:
- Schedulazione del cambio: Lo script viene eseguito periodicamente tramite uno scheduler. Al momento prestabilito, viene disabilitata la modalità L2TP.
- Attivazione di OpenVPN: In seguito, lo script attiva la connessione OpenVPN, mantenendo la stessa logica di autenticazione e assegnazione IP.
- Test di raggiungibilità: Una volta avviata la connessione, viene eseguito un test di raggiungibilità per verificare che la configurazione OpenVPN operi correttamente.
- Rollback automatico: Qualora il test non dovesse andare a buon fine, il sistema esegue un rollback immediato. In questo scenario, OpenVPN viene disabilitata, L2TP viene riattivata e una notifica viene inviata per segnalare l'evento.
- Transizione trasparente: Grazie a questo meccanismo di controllo, la migrazione avviene in maniera totalmente trasparente, senza impattare l'esperienza dei clienti finali.
Vantaggi della migrazioneL'adozione di OpenVPN, supportata da uno script di migrazione automatizzata e dalla gestione avanzata della scalabilità, ha portato numerosi benefici:
- Affidabilità: Eliminando i problemi di crash dovuti al carico elevato, il nuovo sistema garantisce una maggiore stabilità anche in ambienti con un numero elevato di dispositivi.
- Flessibilità in ambienti NAT: La gestione avanzata delle sessioni di OpenVPN permette una connessione stabile anche quando più dispositivi condividono lo stesso IP, superando il limite riscontrato con L2TP.
- Scalabilità migliorata: L'implementazione di più istanze di OpenVPN, bilanciate tramite IP Tables e il modulo statistics, consente di gestire il traffico in modo efficiente, sfruttando al massimo le risorse hardware.
- Impatto zero per l'utente: La possibilità di effettuare rollback automatici assicura che, in caso di problemi, il sistema torni immediatamente allo stato operativo precedente, garantendo la continuità del servizio.
- Gestione centralizzata: Mantenendo la stessa gestione delle credenziali e l'integrazione con Radius, l'implementazione non ha richiesto modifiche sostanziali agli altri componenti della rete, facilitando l'adozione della nuova tecnologia.